giovedì 20 giugno 2013
Storia della mia gente
Il rumore di una tessitura ti fa socchiudere gli occhi e sorridere, come quando si corre mentre nevica. Il rumore della tessitura non si ferma mai, ed è il canto più antico della nostra città, e ai bambini pratesi fa da ninna nanna". "Storia della mia gente" racconta dell'illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Di come sia potuto accadere che i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d'economisti ispirate solo dall'arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle prese con l'immane tornado della globalizzazione. Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l'autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell'uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno a essere più poveri dei propri genitori.
E' una storia vera della nostra Italia che è guidata da persone che non la amano, ma pensano soltanto al loro tornaconto economico. E' il riassunto di un popolo che si è arreso alla volontà degli altri senza combattere
E' da leggere perché dobbiamo capire che noi italiani, i nostri genitori sono stati troppo permissivi nei confronti delle persone disoneste ed è ora di dire basta!!!
Il libro che le multinazionali non ti farebbero mai leggere
vi consiglio di leggere... sopratutto perché non dovremmo "lavarci le mani" con la scusa che così fan tutti e noi da soli non possiamo risolvere i problemi del mondo.
In effetti non possiamo risolverli tutti ma fare la nostra parte contro il lavoro minorile, l'inquinamento ambientale e l'arricchimento dei deliquenti penso sia doveroso visto che siamo dei consumatori oltre che cittadini del mondo...
giovedì 13 giugno 2013
La breve favolosa vita di Oscar Wao
"La breve e favolosa vita di Oscar Wao": già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di Oscar - ribattezzato Wao da un amico dominicano che storpia il nome di Wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel New Jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato Oscar. Sua madre Belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da Santo Domingo perché perseguitata dal clan del dittatore Trujillo, la sorella, Lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di Diaz. L'intero albero genealogico di Oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate
Sono stata "rapita" dalla storia di questo povero ragazzo sfortunato vittima di una maledizione, ebbene si perché anche se molti di noi non credono nella "maledizione" questa storia sembrerebbe proprio contraddirci.
Oscar è un ragazzino del New Jersey, grasso e poco attraente, il classico nerd snobbato dai suoi coetanei conoscerà l'amore a caro prezzo...
mercoledì 12 giugno 2013
Togliamo il disturbo
"Evitiamo il pericolo strisciante dell'omologazione"
Un analisi della scuola di oggi e dei suoi "abitanti" che ogni genitore dovrebbe leggere... a patto che lo legga utilizzando la "chiave giusta" cioé senza pregiudizi
Leggendo varie recensioni ho notato in effetti che alcuni lettori hanno male interpretato le parole della Mastrocola prendendole troppo sul personale
Invece io, in vari punti della sua analisi sono d'accordo con lei, ci sono situazioni di cui bisogna prendere atto e basta non bisogna per forza avere una soluzione a tutto tipo che i giovani non hanno voglia di studiare perché impegnati da qualcos'altro solo che però insistiamo che devono andare a scuola, che imparare un mestiere può essere cosa di poco conto che dobbiamo tutti avere un pezzo di carta in tasca creando così persone che non hanno né cultura né sanno fare un qualcosa ...
e poi devono fare i conti con il mercato del lavoro si esce dalla scuola con il pezzo di carta in tasca ma con nessuna competenza!!!
La colpa è del sistema, certo, che vuole ad ogni costo persone laureate...
"Ditemi se le devo ancora insegnare queste cose o no. Forse, se i ragazzi non sanno più l'italiano, vuol dire che la scuola non ha più ritenuto che fosse il caso di insegnare l'italiano. Forse tutti in Italia (o meglio, in Europa) hanno deciso questo: che non è più utile insegnare la propria lingua, e si sono dimenticati di dirlo anche a me, e allora io sono l'ultima a fare una cosa che non interessa più nessuno, e quindi è bene che smetta. Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci governano e ci opprimono." (P. Mastrocola)
"Ditemi se le devo ancora insegnare queste cose o no. Forse, se i ragazzi non sanno più l'italiano, vuol dire che la scuola non ha più ritenuto che fosse il caso di insegnare l'italiano. Forse tutti in Italia (o meglio, in Europa) hanno deciso questo: che non è più utile insegnare la propria lingua, e si sono dimenticati di dirlo anche a me, e allora io sono l'ultima a fare una cosa che non interessa più nessuno, e quindi è bene che smetta. Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento. Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perché scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. E perché, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce, e ne alimenta ogni giorno il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario si riprendano la libertà di scegliere se studiare o no, sovvertendo tutti gli insopportabili luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci governano e ci opprimono." (P. Mastrocola)
martedì 11 giugno 2013
Il lupo e il filosofo
Vivere per undici anni con un lupo è una pazzia specialmente se il lupo viene spacciato per un husky e vive nella società come un cane qualsiasi, questo per dimostrare che il lupo non è un animale pericoloso
Mark Rowlands, giovane e inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin ("re" in gallese antico).
Per undici anni, sarà lui la presenza più importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori, lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia, dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi simili.
E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura dell'anima umana... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi".
La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.
Assolutamente da leggere!
domenica 9 giugno 2013
Penelope alla guerra
La storia racconta di Giò, una ragazza decisa a lasciare la sua Italia per raggiungere il luogo tanto desiderato: gli U.s.a. Nemmeno Francesco, il quale ha un debole per la ragazza, riesce a convincerla di restare. Così Giò si ritrova negli Stati uniti d'America, impegnata nel suo lavoro di creatrice di soggetti cinematografici. Ospitata da Martine, una sua vecchia amica, Giò sembra felice, spensierata in questa nuova vita. Salvo poi spuntare a galla in lei un pezzo del suo passato: Richard, un ragazzo ospitato in casa sua per qualche giorno ai tempi della guerra, rimasto indelebilmente impresso nella sua mente. Giò da quel momento è un'altra ragazza; in lei sorgono sentimenti quali passione, angoscia, paura, amore. Passa si delle belle serate con Richard, ma passano insieme anche dei momenti non troppo carini, trafitti dai lunghi (e per lei inspiegabili) silenzi di lui. Giò non ha altra preoccupazione che non sia Richard, ha gettato il nuovo lavoro (o almeno le basi, l'inizio al quale stava lavorando) non si sa in quale angolo buio del suo inconscio. E non c'è nessuna persona con la quale riesca a sfogarsi della sua situazione: da una parte Martine, completamente diversa da lei, un tipo di donna che non riesce a far filtrare in se nemmeno una goccia d'amore; dall'altra Bill, l'amico di Richard, che sembra godere immensamente nello stuzzicare Giò, specie nei momenti più disperati. Sarà proprio durante un'accesa lite con Bill, che Giò capira il perché quei "lunghi silenzi" e quella freddezza che in certi momenti trasparivano in Richard... e ne rimarrà scioccata.
Sebbene scritto nel 1962 penso che sia un romanzo per certi aspetti ancora valido perchè tratta sia l'omosessualità che l'aborto, in mondo ancora maschilista questa donna si trova a dover combattere stereotipi e pregiudizi che secondo me sono ancora ben radicati nella nostra società.
sabato 8 giugno 2013
Espiazione
La protagonista una ragazzina di
tredici anni Briony, che vive in un mondo tutto suo, convinta di essere la
scrittrice del secolo, un giorno casualmente diventa
abbasciatrice di una lettera destinata alla Cecily da parte del figlio della
domestica.
La sua curiosità di ragazzina e
l'infatuazione per il ragazzo la spingeranno a leggere la lettera il cui
contenuto la convincerà che il ragazzo è un maniaco sessuale e quindi deve
proteggere la sorella.
Motivo per cui appena se ne
presenterà l'occasione, la cugina in visita che viene aggredita di notte nel
parco, lei farà il nome di questo ragazzo rovinando la vita non solo a lui, ma
anche alla sorella
che non sarà più la
stessa...
può una bambina rovinare con le
sue parole le vite di tante altre persone?
Io prima di te
Questa è la storia di
un'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro,
senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la
ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi
inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che
imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una
all'altra a mettersi in gioco.
Scritta in modo semplice, si
legge tutto d'un fiato anche se l'argomento non è dei più facili si parla di
persone disabili che dopo aver vissuto una vita piena decidono di farla finita
con l'eutanasia assistita
E' un argomento molto delicato,
ognuno di noi avrà sicuramente la propria opinione in merito ed io per
delicatezza vi invito solo a leggere il romanzo perché merita!
Ragione e passione contro l'indifferenza
Trama: Vittorio Sgarbi affronta con ragione e passione i luoghi
comuni dell'Italia di oggi e delle ideologie vigenti, scagliandosi contro
l'indifferenza, quella pigrizia mentale che nutre tutti i conformismi.
Mescolando citazioni e stile colloquiale, tono politically incorrect, denuncia
senza pudori di nomi e cognomi, stigmatizza la nuova politica di destra e
sinistra, figlia del giustizialismo dei primi anni '90; l'arte tra l'esigenza di
salvaguardare i beni materiali e intellettuali, le lobby di potere e l'ignoranza
che tentano di minarlo; la scuola tra esigenza di educare, nuove politiche e
ignoranza generale; ma anche la religione che stringe vincoli con i poteri forti
e guida milioni di fedeli.
Quest'uomo non mi affascina,
anzi non mi piace proprio, però restando ferma al mio principio che è quello di
"prestare orecchio" a tutti ho scelto il suo libro dal titolo
Onestamente devo confermare che
molti suoi ragionamenti li trovo giusti anche quando li espone in tv peccato poi
che per mantenere alta l'attenzione debba urlare come un
pazzo!!!
In questo libro fa osservazioni
sull'arte, sul governo,sul corpo docente ecc
ecc su come tutto ciò sia racchiuso
in una gabbia d'indifferenza della maggior specie:
l'indifferenza per ignoranza!!!
perché secondo Sgarbi esiste
un'indifferenza dovuta al fatto che una questione per cui abbiamo
coscienza decidiamo che non debba interessarci per non farci contaminare dal
mondo e un'indifferenza dovuta ad
ignoranza!
Non conoscendo la storia, la
bellezza di un luogo nella nostra ignoranza non cerchiamo di capire la scelta
giusta da fare ma lo deturpiano a nostro piacimento...
Siamo solo amici
Giacomo è un portiere d'albergo veneziano. Rafael è un ex-portiere di calcio brasiliano. Sono entrambi a un appuntamento con il destino ma l'essere stati davanti a una porta è l'unica cosa che hanno in comune. Il primo, dopo cinque anni di attesa, sta per rivedere la donna della sua vita: una signora sposata il cui mantra è "non si bada a spese", eternamene in conflitto tra i precetti religiosi e quelli astrali. Il secondo insegue un'attrice di telenovela, in fuga dal personaggio che le ha rubato l'anima. In un incontro fortuito e surreale Giacomo e Rafael instaureranno un rapporto singolare a tratti equivoco, che li porterà a capire chi sono e cosa desiderano. A sparigliare i piani, in una storia squisitamente teatrale, ci si metteranno altre due donne: una prostituta d'alto bordo che pensa di assomigliare a Gesù, e una giovane cassiera ostaggio della famiglia meridionale e dei look di Lady Gaga.
Perché l'amore non è una cosa semplice...
Il fantasma dell'opera
Erik,
angelo della musica, artista sublime ma respinto da tutti per la sua ripugnante
bruttezza, oscuro signore dei sottosuoli del teatro, trascina la sua vittima, la
giovane cantante Christine, nella sua dimora sotterranea per imporle, con un
orribile ricatto, la sua diversità e sfidare con la sua delirante grandezza
l'umanità che lo ha emarginato...
E' una
storia molto triste di come l'essere umano cresciuto lontano dall'amore della
sua famiglia e dei suoi simili trattato come un fenomeno da "barraccone" possa
covare l'odio e la cattiveria verso gli altri fino ad arrivare ad ucciderli
...
Può
l'amore verso una giovane donna cambiarlo in un uomo buono?
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