mercoledì 29 gennaio 2014

Non vi lascerò orfani

La sopravvivenza dei figli ai genitori è vista in tutte le tradizioni come un fatto naturale.
 A maggior ragione quando la scomparsa del genitore non lascia un piccolo orfano ma un orfano adulto. Eppure il dolore dell'orfano adulto non è meno intenso. Daria Bignardi scava in questo dolore, lo analizza, lo racconta. La morte della madre è, insieme, il momento della sofferenza e quello del confronto con la prima vita altrui con la quale si è venuti a contatto - e quindi con la propria stessa vita: l'infanzia dei ricordi, l'adolescenza dei contrasti, la giovinezza delle fughe, l'irreale maturità. 
La morte di una madre ci fa sentire parte di una storia di famiglia, di un mondo, di una genealogia, addirittura di un periodo storico. E di un racconto: il racconto di queste pagine nelle quali sarà, per chiunque, pur nell'assoluta singolarità della voce narrante, facilissimo riconoscersi.

Si dice che una volta che muore una mamma la famiglia è giunta al termine perché la mamma è il cuore... non so se vale lo stesso con le famiglie allargate che ci sono oggi!

Scritto in modo semplice e lineare è più una biografia della Bignardi che sinceramente lascia il tempo che trova, credevo fosse un romanzo diverso con altre emozioni, insomma nulla di che!

domenica 26 gennaio 2014

Elogio della follia

La celebre operetta di Erasmo immagina che la Follia sia una dea, la quale, davanti a una piccola folla meravigliata, mostra quanti e quali benefici riceva dalla sue mani e come, senza il suo intervento, nulla nella vita sia piacevole, conveniente o sopportabile. Dall'alto del suo podio, la Follia delinea così un quadro immortale dell'umanità, passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, non risparmiando né re né papi, con una satira feroce che colpisce ogni tempo.

Pubblicato nel 1511 a Parigi, il Moriae Encomium conobbe un successo considerevole ma attirò sull'autore l'accusa (ingenerosa) di superficialità e leggerezza. I detrattori di Erasmo trovavano sconveniente che un teologo della sua fama avesse dato alle stampe un trattato faceto e mordace su un tema così frivolo come la follia. In realtà l'opera dell'umanista olandese, che dagli antichi e in particolare da Luciano di Samosata aveva imparato a dire la verità ridendo e a mescolare con sapienza "gli scherzi alle cose serie e le cose serie agli scherzi", è un'analisi acuta, basata su sterminate letture, della natura umana.

lunedì 20 gennaio 2014

Io difendo l'uomo

Io difendo l'uomo di Erich Fromm.

Nella sua maturità Erich Fromm visse i primi decenni del secondo dopoguerra percependone le potenzialità creative ma anche le forti contraddizioni. Egli sentì e patì, con preveggenza profetica, la lacerazione interna imposta all'individuo dalle strutture economiche e sociali scaturite da una serie di successi scientifici e tecnologici. "Io difendo l'uomo" è una raccolta di scritti che mostrano Fromm impegnato nella diffusione di una cultura "umanistica", in grado di lottare contro gli effetti tremendamente distruttivi dell'autoalienazione dell'uomo d'oggi.

Scritto in molto semplice è un'ottima analisi dell'uomo e la sua natura, invita a svegliare le coscienze!

martedì 14 gennaio 2014

Ragazzo da parete

alias Noi siamo infinito film di Stephen Chbosky.
Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.

E' un libro per adolescenti di facile lettura, molto semplice! Scritto in forma di diario, se siete adolescenti magari vi ritroverete, da genitori vi può aiutare in una maggiore comprensione dei comportamenti dei vostri figli.

venerdì 10 gennaio 2014

Il diavolo custode


Rampollo di nobile famiglia, ricco, colto, affascinante e amante delle cose belle e raffinate, Philippe è paralizzato dal collo in giù a seguito di un incidente di parapendio. Non è la prima tremenda prova a cui la vita lo ha sottoposto: ha perso da poco la sua splendida e amatissima moglie, affetta da una rara forma tumorale. Philippe combatte coraggiosamente e ostinatamente con il proprio corpo, con il ricordo straziante di lei e con l'idea di essere un uomo inutile, finito, e per farlo usa tutti gli strumenti possibili, dall'impegno sociale all'attaccamento ai piaceri della vita. In questa sua battaglia ha un'arma speciale: il suo badante, un immigrato algerino appena uscito di galera, che entra un giorno nella sua vita "ingessata" con l'energia di un tornado e diventa immediatamente il suo "diavolo custode". Il loro rapporto di dipendenza reciproca e lo scontro ravvicinatissimo e spesso spericolato tra le loro culture si trasforma presto in un legame solido e nello stesso tempo turbolento, punteggiato da episodi irresistibilmente comici e autenticamente commoventi. Regalando a entrambi, e a chi legge questo libro, una dimensione nuova della gioia, della speranza e dell'amicizia.

Letto dopo aver visto il film nel 2011! 
Di facile lettura anche se a tratti poco lineare un pò confuso, in alcuni punti crudi per la problematica che narra, ma sicuramente ho preferito il film.  







lunedì 6 gennaio 2014

Un uomo disponibile


Perché mai una donna sana di mente dovrebbe prendersi la briga di interessarsi a un uomo non più giovane e stempiato, uno che insegna scienze alle medie e che, come passatempo, stira oppure fantastica per ore su come clonare la moglie defunta? È ciò che si domanda Edward Schuyler quando, scapolo "di ritorno", scopre che i figli hanno pubblicato un'inserzione a suo nome tra gli annunci per cuori solitari della sua rivista preferita. Rimasto vedovo a più di sessant'anni, il timido e riservato Edward è ben lungi dal sentirsi pronto a tornare sulla piazza e ad aprire il proprio cuore un'altra volta. Eppure, quando viene sommerso da lettere, telefonate e inviti, deve arrendersi all'evidenza: il mondo è pieno di donne in gamba, single e piacenti, ma un uomo in salute, gentile e "libero" è merce rara. Diviso tra il senso di colpa all'idea di voltare le spalle al proprio passato e il bisogno di tornare a sorridere al futuro, riuscirà Edward a essere di nuovo disponibile e felice? 

Romanzo banale di facile lettura con il classico lieto fine.
E' un romanzo che se avete la pazienza di leggere fino alla fine ogni pezzo della storia andrà al suo posto come un puzzle 
Voto 6/10!  per i buoni sentimenti che trasmette! 

domenica 5 gennaio 2014

La timidezza delle rose


Diana è una ragazza poco più che ventenne. Tutto nella sua vita sembra scorrere normalmente - amici, amori, studio - fino a quando una lettera sconvolge ogni cosa. La madre, infatti, prima di morire le ha lasciato un messaggio, in cui le rivela l'esistenza di una sorella gemella, Mary, che il padre aveva portato via con sé. Inizialmente Diana non ha voglia di mettersi alla sua ricerca, tutta presa com'è dagli studi e dagli amici. Succedono però alcune cose che le fanno cambiare idea: le parole di un misterioso cartomante che la fanno riflettere sul suo destino (Diana sogna da tempo di diventare scrittrice, ma non ha il coraggio di prendere in mano la penna) e il ritrovamento delle lettere inviate da Mary alla madre, lettere che parlano di un "giardino delle rose" a Istanbul e di una certa Zeyneb, che le avrebbe insegnato a capire il linguaggio di questi meravigliosi fiori...

Romanzo di semplice lettura, non aspettatevi la bellezza dell'Alchimista è una "brutta" copia... è tutt'altra storia! A tratti contorto e dispersivo non credo che meriti una seconda rilettura! 

sabato 4 gennaio 2014

Il segreto della libreria sempre aperta



La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l’hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno… di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all’inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa… Clay si butta a capofitto nell’analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google… E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora… Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d’amore e d’avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un’esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell’universo magico che è una libreria.
L’idea di per sé non era male peccato che è stata mal sviluppata, è una storia che non mi ha appassionato, in alcuni punti dispersiva e noiosa sono arrivata alla fine solo per vedere dove volesse arrivare… amate i libri!
Non c’era bisogno me lo dicesse lui… come al solito una buona pubblicità non fa un ottimo libro!

venerdì 3 gennaio 2014

Canto di Natale

Nella fredda notte che annuncia il Natale, il vecchio Scrooge, visitato dal fantasma del suo vecchio socio in affari, si trova a compiere un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della sua miserevole vita. Solo messo di fronte a se stesso Scrooge imparerà il valore della solidarietà. Questa è la celeberrima trama di una delle storie più raccontate e rivisitate dal cinema e dalla letteratura mondiale. Il classico di Dickens,
presentato nella sua veste originale, riesce ad affascinare come sempre, e rievoca magicamente lo spirito natalizio.
E’ secondo me un classico che può essere sempre letto non soltanto a Natale.
La bontà che secondo le tradizioni dovrebbe colpirci nel giorno di Natale dovrebbe, invece, rapirci tutti gli altri giorni dell’anno, soltanto che la vita quotidiana così frenetica non ci permette di fare una pausa e pensare a quali sono le priorità nella vita, ma sopratutto le cose importanti a cui dobbiamo dedicarci.
Dovremmo fare più attenzione a quello che vogliamo noi e non a quello che vorrebbe la società solo così riusciremmo a vivere serenamente con meno affanno e sensi di colpa.


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