mercoledì 29 gennaio 2014

Non vi lascerò orfani

La sopravvivenza dei figli ai genitori è vista in tutte le tradizioni come un fatto naturale.
 A maggior ragione quando la scomparsa del genitore non lascia un piccolo orfano ma un orfano adulto. Eppure il dolore dell'orfano adulto non è meno intenso. Daria Bignardi scava in questo dolore, lo analizza, lo racconta. La morte della madre è, insieme, il momento della sofferenza e quello del confronto con la prima vita altrui con la quale si è venuti a contatto - e quindi con la propria stessa vita: l'infanzia dei ricordi, l'adolescenza dei contrasti, la giovinezza delle fughe, l'irreale maturità. 
La morte di una madre ci fa sentire parte di una storia di famiglia, di un mondo, di una genealogia, addirittura di un periodo storico. E di un racconto: il racconto di queste pagine nelle quali sarà, per chiunque, pur nell'assoluta singolarità della voce narrante, facilissimo riconoscersi.

Si dice che una volta che muore una mamma la famiglia è giunta al termine perché la mamma è il cuore... non so se vale lo stesso con le famiglie allargate che ci sono oggi!

Scritto in modo semplice e lineare è più una biografia della Bignardi che sinceramente lascia il tempo che trova, credevo fosse un romanzo diverso con altre emozioni, insomma nulla di che!

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